"Esiste un collegamento tra musica ed emozioni?" "Certo!" "Io lo so e tu lo sai, ma come lo dimostri?"

"Esiste un collegamento tra musica ed emozioni?" "Certo!" "Io lo so e tu lo sai, ma come lo dimostri?"
Ero seduta in un caffè con un amico, nascosta dallo schermo del pc iniziavo a scrivere la mia tesi di laurea. Mai un capitolo fu più sofferto!
Per certi versi mi sembra di non aver mai smesso di scriverlo.
Le neuroscienze suggeriscono che il linguaggio verbale e il linguaggio musicale utilizzino in misura significativa le stesse aree cerebrali. (Patel & Peretz, 1997) Percepiamo il contenuto emozionale del linguaggio grazie alla componente non verbale;
non cosa diciamo, ma come lo diciamo. Ci stiamo riferendo agli aspetti che accomunano la musica e il linguaggio verbale;
velocità, volume, timbro...le componenti del suono.
La relazione è così stretta da poter arrivare a suggerire che la capacità del musicista di imprimere un contenuto emozionale al suo suono sia una derivazione della sua capacità di analizzare il linguaggio in chiave emotiva. (Juslin, 1998).
Ora spostiamoci dalla teoria alla pratica.
La musica ci racconta delle nostre emozioni, con l'aiuto dei neuroni specchio sperimentiamo quelle stesse emozioni dentro di noi.
Specchiandoci nella musica possiamo imparare a riconoscere ciò che sentiamo e a dargli un nome. Possiamo sperimentare più emozioni contrastanti e imparare a discernere.
Possiamo fare di più e confrontarci con stati complessi; L'euforia è solo un'allegria suonata Forte?
Quante emozioni ci sono nell' inquietudine?
C'è anche un po' di inquietudine nell'euforia?
E l'euforia che provo io è la stessa che prova il compagno accanto a me?
Il costrutto su cui stiamo lavorando si chiama Mentalizzazione; è lo sforzo immaginativo che ci rende consapevoli degli stati mentali propri e altrui.
È una consapevolezza indispensabile per poter raggiungere una buona regolazione affettiva; non posso regolare i miei stati interni se non so dove mi trovo nè dove si trovano gli altri.
Scegliendo con attenzione i brani da inserire nel repertorio dei bambini, possiamo accompagnarli attraverso una vasta gamma di panorami emozionali.
Sarà prezioso soffermarci insieme nell'identificare le diverse sfumature emozionali di ogni brano, nell'abituarci a cogliere le differenze tra ciò che sentiamo dentro di noi e ciò che il brano racconta, ma ancora di più, nell'imparare a spostarci in luoghi diversi insieme al cambio di repertorio.
Nello sforzo di calarci nella giusta atmosfera impariamo a spostarci tra diversi stati d'animo, non solo conoscendoli, ma sapendoli richiamare.
Stiamo lavorando sulla capacità di autoregolazione dei nostri stati emotivi, che con l'ausilio della musica possiamo imparare a modulare.
Ecco che dalla consapevolezza di dove siamo nasce la possibilità di scelta: dove vogliamo andare?
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